La Società Digitale: tecnologia come protesi dell’uomo

È visibile e palpabile il cambiamento della nostra società negli ultimi venti anni: la tecnologia è ormai penetrata in qualsiasi fessura possibile. Dalla comunicazione all’informazione, dallo spettacolo allo sport o ancora dalla medicina ai mezzi di trasporto, così se dovessimo scegliere un aggettivo per il nostro mondo decideremmo inevitabilmente la parola “digitale”.

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Il mondo tutto, interno ed esterno, si presenta con incisive trasformazioni sociali capaci di colpire qualsiasi ceppo generazionale. La tecnologia è ciò che accompagna la nostra vita quotidianamente: smartphone, tv, computer o console sono oggetti ormai comuni a tutti per motivi lavorativi, oppure di comunicazione o semplicemente per svago, ed ogni giorno spendiamo ore del nostro tempo su questi dispositivi. Diventa allora difficile immaginare una vita senza. Se da un lato è vero che la tecnologia ha reso più fruibile, fluida e veloce la nostra vita dall’altro è importante capire quali e quanti aspetti negativi comporta l’abuso e il modo errato di servirsene.

Abbiamo costruito un nuovo mondo: la rete, dove ognuno naviga da solo ma in compagnia di tutti, abbiamo sintetizzato il linguaggio fino a ridurlo a idiomi e abbreviazioni, ridotto l’incontro faccia a faccia e svenduto ogni intimità. Migliaia di notizie, foto, video e pubblicità ogni giorno invadono e intasano i nostri schermi sovraccaricando in continuazione la nostra mente di cose che probabilmente neanche ci interessano o ci servono. La nostra “virtualità” è inarrestabile cosi come la corsa della tecnologia, il progresso non conosce passato e corre dritto e veloce verso il futuro. Siamo tutti in corsa sul tapirulan più grande che ci sia, senza una vera e propria meta. Si guarda la tv, si scrivono messaggi, si scattano foto, si guardano video e se qualcosa non funziona si chiede assistenza tecnica ai “sempre operativi” call-center dove un voce, che parla veloce, è pronta a risolvere i nostri più disparati problemi “tecnologici”. La vita virtuale ci avvicina alle persone lontane e ci allontana dalle persone vicine, dosare l’uso non è poi così sbagliato se pensiamo che la realtà, quella vera, quella in cui magari stringere rapporti è difficile, dove far parte di un gruppo richiede uno sforzo, si sta lentamente trasformando in un luogo vuoto.

Saper filtrare le informazioni che ci servono, addomesticare questa grande rivoluzione che vede la tecnologia come protesi dell’uomo e reprimere il bisogno di essere costantemente on-line potrebbe essere un piccolo passo verso una possibile soluzione. Se un giorno la tecnologia ci supererà (oppure l’ha già fatto) diventeremo gli idioti di un mondo che non esiste e cesseremo di vivere nella realtà, quella vera però.

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