Il fotovoltaico del futuro, con zero spreco

Oggi i passi in avanti nel mondo delle energie rinnovabili sono sempre maggiori. Un’efficienza che però non ha raggiunto il massimo dello sfruttamento dell’energia disponibile. E’ il caso del fotovoltaico che oggi vede lo sfruttamento dello spettro solare fermo ad una quota di due terzi della luce proiettata dal sole. Ma probabilmente si è giunti ad un punto di svolta. Grazie allo studio di due diversi istituti, in un futuro molto prossimo, si potrebbe giungere allo sfruttamento dell’intera luce dei raggi solari. Zero spreco di fotoni per i prossimi impianti fotovoltaici che, in questo modo, potranno garantire una maggiore quantità di energia.

fotovoltaico del futuro

Lo studio è stato realizzato dall’Università Bicocca di Milano con l’Istituto Kyushu nel Giappone. Il nuovo sistema utilizza un nuovo tipo di materiale composto da microcristalli ibridi organico – metallici. Questi piccolissimi elementi permettono al dispositivo di catturare una quantità notevolmente maggiore di radiazioni solari, utilizzando anche tutta quella energia che normalmente viene sprecata e convertendola in fotoni ad alta energia. Un’efficienza molto superiore ai dispositivi classici ed in grado di generare una quantità di energia sufficiente, anche in presenza di una luminosità dei raggi solari molto debole.

Proprio in contemporanea un altro studio dell’Università Riverside della California ha ideato un sistema del tutto simile con risultati identici. Si tratta, anche in questo caso, di una tecnologia che permette ai dispositivi fotovoltaici di catturare una quantità di energia maggiore rispetto ai normali pannelli. Il funzionamento è dato da un particolare materiale ibrido, composto cioè da parte organica ed inorganica (metallica). Le  nanoparticelle di semiconduttori inorganici permettono di catturare due fotoni che normalmente vengono scartati perché portatori di un’energia di gran lunga inferiore, passando l’energia alla componente organica che riesce a combinare un fotone con energia sufficiente che la struttura fotovoltaica riesce ad immagazzinare. Questa innovativa tecnologia permette di aumentare l’efficienza energetica di oltre trenta punti percentuali. 

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